La zona Stazione Centrale di Milano come investimento

Analizziamo la zona della Stazione Centrale di Milano come investimento sicuro

Quando cerchiamo appartamenti solitamente studiamo attentamente la zona in modo che si possa trovare la soluzione ideale con la massima resa per il proprietario che punta ad un investimento sicuro e il massimo benessere per chi affitta in totale serentià.

Se il centro storico è l’anima di una città, la stazione principale è sicuramente il suo biglietto da visita. Una meta che richiama tantissima offerta negli affitti a breve termine.

Nodo strategico della rete ferroviaria italiana, la Stazione Centrale di Milano è un autentico crocevia di storie, passeggeri e curiosità. Oggi non è più soltanto un terminale di binari. Nella stazione centrale di Milano ristoranti, negozi, boutique e servizi si alternano senza soluzione di continuità, in quello che vorrebbe essere non solo un punto di accesso alla città, ma anche un luogo di ritrovo per gli stessi milanesi.

Ma le stazioni spesso nascondono storie dimenticate e notizie curiose.

E allora curiosiamo un po’ per amarla di più.

Tutti i tipi di treni fermano in stazione, da quelli ad alta velocità e a lunga percorrenza ai convogli regionali e locali, presi d’assalto dai pendolari. Per volume di traffico Milano è la seconda stazione d’Italia.

Quella della stazione centrale di Milano è storia relativamente recente. Inaugurata nel 1931, prese il posto della vecchia stazione di Piazza Repubblica. Considerata uno dei simboli dell’architettura fascista, è curioso notare come in realtà il modello per la Stazione Centrale di Milano fosse una stazione americana, quella di Washington.

Sono 24 i binari numerati della principale stazione meneghina, che è di tipo terminale: i treni terminano qui la loro corsa, e prima di ripartire in senso inverso bisogna posizionare un altro locomotore al principio del convoglio. Almeno fino all’avvento dell’Altà velocità, che ha due locomotive ai due estremi del convoglio.

Un ricordo per non dimenticare mai

Un capitolo a parte, purtroppo, lo merita un binario in particolare, legato a un momento tragico e doloroso della storia nazionale: il 21. Da qui partivano infatti i treni carichi di deportati ebrei destinati ai campi di sterminio nazisti. Dal 1943 al 1945 furono migliaia le persone di qui trasferite verso il nord. I loro nominativi sono tutti inseriti nel Muro dei Nomi, che è una delle zone più toccanti del Memoriale della Shoah, il museo tributo posto al di sotto dei binari della stazione. Nel Memoriale – al quale si accede dall’esterno della stazione, in via Ferrante Aporti – sono contenuti anche quattro carri merci dell’epoca, nel quale venivano stipati, da 50 a 80 per carrozza, i deportati. Solo 22 quelli che avrebbero fatto ritorno a casa. I loro nomi sono segnati in giallo.

Ogni notte la stazione è regolarmente aperta, ma solo per chi è in possesso di biglietti per treni in partenza alle prime luci dell’alba. Ci sono postazioni dell’esercito e delle forze dell’ordine, ampie sale di attesa.

La zona ricca di servizi e mezzi di trasporto che collegano con ogni luogo della città. Che dire, una delle zone più servite e più sfruttabili sia per lavoro che per svago. Un investimento sicuro